sabato 12 novembre 2011

La Beatle-mania



Mentre i Beatles partivano dall'aeroporto di Londra con il volo 101 della Pan Am, il 7 febbraio 1964, la stazione radio WMCA a New York, diffuse il primo di una serie di annunci: "Sono adesso le 6.30 antimeridiane, tempo Beatle.   Essi sono partiti da Londra mezz'ora fa e stanno sorvolando l'Oceano Atlantico diretti a New York.   La temperatura è di 32 gradi Beatle".
[...] atterrarono alle tredici e trentacinque (all'aeroporto Kennedy); più di diecimila teenagers vocianti lo avevano invaso.   Cantavano in coro We love you, Beatles, Oh yes, we do, una specie di inno ufficiale dei loro fans negli Stati Uniti.
[...] riuscirono ad aprirsi un varco fino alla sala stampa dell'aeroporto e affrontarono la più grande conferenza stampa che avessero mai tenuto.
"Siete disposti a cantarci qualcosa?"
"Fuori i soldi, prima", disse John.
"Come spiegate il vostro successo?"
"Abbiamo un agente stampa."
"Qual'è la vostra ambizione?"
"Venire in America."
"Pensate di farvi tagliare i capelli?"
"Ce li siamo tagliati ieri."
"Pensate di portare qualcosa in Inghilterra?"
"Il Rockfeller Centre."
"Fate parte di una ribellione sociale contro la vecchia generazione?"
"È una sudicia menzogna."
"Che ne dite del movimento di Detroit per annientare i Beatles?"
"Stiamo organizzando una campagna per annientare Detroit."
"Che cosa pensate di Beethoven?"
"Mi piace", rispose Ringo.  "Mi piacciono soprattutto le sue poesie."
[...]

Hunter Davies
"I Beatles" (Longanesi, 1970)


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