domenica 11 dicembre 2011

Lasciamo leggere i fumetti ai ragazzi




Spesso le mie amiche mi chiedono agitate: " Voi permettete che i vostri bambini leggano i fumetti?"
[…] Certo che permetto ai (miei) bambini di leggere i fumetti! D’altra parte come potrei impedirlo? I fumetti sono nell’atmosfera del nostro tempo, come le astronavi. Quando il mio figliolo maggiore tornò a casa dopo il primo giorno di scuola, con il suo primo giornaletto che parlava di un vecchio papero chiamato Zio Paperone, era sotto l’influsso di qualcosa maggiore di noi. L’atmosfera bizzarra ed esilarante di Paperopoli è uno scenario e un insieme di personaggi, di cui sono partecipi quasi tutti i bambini. Proibire questo ai miei figli mi sarebbe parsa un’indebita intromissione nella loro cultura naturale.
[…] Quello che i ragazzi leggono sono le pubblicazioni dedicate ai piccoli animali, ai bambini e ad altri stravaganti personaggi i cui nomi sono diventati familiari in tutto il mondo. I personaggi di Walt Disney dominano il campo, ma ce ne sono altri come l’anatra Daffy, Porcellino, l’energetico Bunny, che hanno le stesse doti d’astuzia e di pronto ricupero. […]
La loro caratteristica principale anzi il loro compito principale, è d’esser abbattuti e pestati e di rialzarsi intatti.
Ci vorrebbe una tesi di laurea per documentare a dovere il loro mondo, ma forse è utile far notare che questo rappresenta per i bambini un grande sollievo dai libri di lettura della scuola. "Nel nostro libro di lettura" mi disse una volta il mio figliuolo maggiore con aria sprezzante "i bambini sono tutti vestiti a puntino e sono tutti a modo". […]
È curioso come nel mondo dei fumetti non ci siano, in pratica né padri né madri. Ogni personaggio è affidato a se stesso, è assolutamente indistruttibile, "duro", per necessità, intraprendente, consapevole dei tranelli di cui è pieno il mondo. Non ci sono tra loro palloni gonfiati. Per la sicurezza di sé, alcuni sembrano discendere direttamente da Tom Sawyer, tranne che sono moderni, come lo è il mondo dei nostri figli. Guidano veloci automobili sport, maneggiano denaro, partono per l’Africa o per lo spazio interplanetare, senza darsi pensiero dello spazzolino da denti. Eppure, nonostante la profusione delle loro avventure, sono disarmanti, perché sono chiaramente delle piccole creature che si aspettano il peggio, che fanno affidamento sulle proprie risorse per farvi fronte. Ed è raro che siano crudeli.
L’umorismo non è soltanto farsesco: è un continuo commento al nostro tempo. La scena pullula di spie internazionali, di elicotteri e di scienziati bizzarri. […]
Si pubblicano ogni anno migliaia di pagine di queste baggianate. Eppure i migliori di questi giornaletti dimostrano una fantasia sbrigliata, ma sempre calzante. […]
Questi giornaletti da pochi soldi fanno alcune cose che soltanto le opere letterarie riescono a fare. Offrono al lettore una schiera di amici indimenticabili. Paperino e Topolino, Bunny e Pippo e tutti gli altri hanno una loro identità: sono persone in carne ed ossa, vive e parlanti, fatte diverse l’una dall’altra. Portano il bambino in un mondo tutto ispirato al paesaggio naturale con montagne che riservano sorprese, rupi da cui si precipita, città in cui ferve la vita e pianure dove regna la solitudine. È un mondo molto più vasto e più vario che non quello ristretto e manierato che oggi figura in troppi libri per bambini. […]

Neal Gilkyson Stuart
Selezione dal Reader's Digest - settembre 1964

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