venerdì 10 agosto 2012

MARIE LAFORET (da "Ciao Amici")


"È molto meglio che lei mi faccia delle domande: sono troppo pigra, ho bisogno di essere sempre sollecitata e costretta a fare qualcosa, se no vi rinuncio molto volentieri"



[...] Si è detto che la sua carriera la si potrebbe paragonare al suo viso: sorprendente, quasi irreale. [...] "Fu nel '58. Il regista-attore Raymond Rouleau, aveva organizzato un concorso teatrale: "Nascita di una stella". Mia sorella, che desiderava intraprendere quella strada, decise di parteciparvi. Venne il giorno dell'audizione e io le chiesi di poterla accompagnare. Avevo una grande ammirazione per Rouleau e desideravo ad ogni costo conoscerlo. Avrei potuto lasciarmi sfuggire quella occasione? Rouleau fu molto buono con me. Mi trovai quasi senza accorgermi finalista del concorso, e lo vinsi. Pensi, senza aver mai preso una lezione di dizione. Fu allora che Maité Doumenach fu costretta a cedere il passo a Marie Laforet".
I suoi successi d'attrice sono piuttosto noti. Vediamo ora com'è nata la cantante.
"Ebbene, anche qui tutto è capitato per caso. Mi piaceva cantare, ma non pensavo certo di diventare una cantante. Anzi se oggi lo sono lo devo esclusivamente ai molti amici che mi hanno, è proprio il caso di dirlo, spinta a viva forza a intraprendere questa strada. Comunque tutto cominciò con la mia partecipazione al concorso: "Europa n.1". Poi il resto venne quasi meccanicamente: le prime incisioni, i primi consensi e le soddisfazioni".
In effetti Marie ha salito rapidamente la scala del successo.
Pensate che recentemente ha vinto il concorso di Radio Lussemburgo: Una canzone per l'estate, raccogliendo l'unanimità dei consensi degli ascoltatori di quell'Ente. Per la cronaca ricorderemo che allo stesso concorso, al secondo posto, si è classificato il nostro Bobby, con la sua premiatissima Lacrima. [...]
Si dice che lei sia un tipo timido e profonadmente malinconico. Non solo, ma che sia anche da considerarsi una specie di cantante intellettuale. È vero tutto ciò?
[...] "Oh no, monsieur, io credo invece di essere proprio quello che si potrebbe definire un tipo allegro, gaio e, quel che più conta, mi sento ottimista al cento per cento. Lo stesso dicasi per il resto. S'immagini che io sento di odiare quella che viene definita "la vita d'artista". proprio per questo non ho mai frequentato e non lo farò mai, i "cafés" di Saint-German des Prés. Amo muovermi, girare il mondo, ma non disdegno nemmero di restare chiusa in camera mia e ascoltare, magari quindici volte di seguito, lo stesso disco". [...]

 

Nessun commento:

Posta un commento